Il dubbio come motore della realizzazione della donna

Sheila Heti

Sheila Heti

Maternità di Sheila Heti, Sellerio, Collana il Contesto, racconta il dilemma di una donna (37 anni) rispetto al fare o non fare un figlio, ed è un libro che porta alla luce alcuni tratti primari della modernità della donna.

Filo conduttore del testo è questo tormentoso dubbio (da un lato le gioie dall’altro le tribolazioni dei figli, da un lato la libertà di non farli dall’altro il rimpianto di non averne avuti), ma intorno a questa unica e ossessiva domanda ruotano altre tematiche che caratterizzano la visione e il desiderio della donna oggi: l’ambizione alla realizzazione personale prima, o insieme, a quella con la famiglia, la pulsione di fuga, la tensione creativa e artistica, il desiderio di svincolarsi dalle eredità storiche e psicologiche delle origini insieme al bisogno costante, umano, di trovare legittimazioni esterne alle proprie scelte (“perché voglio esser vista come una donna normale?”), quindi potersi autoassolvere.

Una delle domande più coraggiose della protagonista del libro è legata al fare figli o fare arte, (“eppure fare arte mi fa sentire viva e prendermi cura degli altri non mi fa sentire altrettanto viva”).

Altro tema è il corpo della protagonista, nella sua “condanna” alla ciclicità mensile e dell’intero arco della vita, ciclicità che influenza umori, scelte, sentimenti. Ma quei momenti di buio, di caduta, sono anche quelli dove la creatività trova terreno fertile (“nei giorni prima del ciclo scrivo più che in qualunque altro giorno”) più che nei momenti di serenità (“c’è una parte di me che non prende sul serio le pagine che sto scrivendo perché nella stanza accanto c’è un uomo, che dorme”).

L’opera, che procede tra ricordi, racconti veri e propri, riflessioni e annotazioni si presenta  frammentata, nella forma e nei contenuti, e anche nella lingua, ed è in forza di questo tracciato a maglie irregolari che riesce a far vedere come funziona l’animo umano.

I dilemmi della protagonista trovano specchi e amplificazioni negli altri personaggi del libro, a iniziare dal compagno di lei, non a caso anche lui ambivalente e anche ambiguo verso il desiderio di genitorialità, e poi le amiche, che rappresentano i vari “richiami” del sociale e dell’immaginario collettivo (“c’è qualcosa di minaccioso in una donna che non è impegnata con i figli, una donna del genere dà un senso di instabilità, cosa altro si metterà a fare?”)  voci che contribuiscono ad alzare il livello del dilemma (“avevo confuso la vita di un’altra persona con la mia”).

Ma c’è un ulteriore livello narrativo, una cornice più ampia che gira tutto intorno a questi dilemmi, una linea che è quella che apre il libro (con una domanda) e che poi lo chiude, e che è la figura della madre della protagonista: qui il livello speculativo, intellettuale, lo sforzo razionale di dare una spiegazione a un dilemma intimo, si avvinghia con quello psicologico emotivo della protagonista. Il tema è quello del dolore, quello che la madre ha inflitto alla protagonista, ma anche quello che la nonna ha inflitto alla madre, quindi lo sguardo è rivolto all’eredità e il tentativo di liberarsene.

La madre sarà in grado di rispondere alla domanda della donna? Capirà quella domanda? La risposta della donna chiude il libro, mentre il dilemma sul fare un figlio o non farlo si è chiuso, forse, con la scrittura dello stesso.

Il libro, pur apparentemente privo di un progetto strutturale chiaro, in realtà tiene insieme in modo consapevole i suoi molti ingredienti, riuscendo così a rappresentare in modo fedele la complessità, quindi la modernità. Inoltre la scelta di un percorso irregolare, che si  intravede sempre di più nelle forme narrative più innovative, offre un patto di vicinanza maggiore con il lettore, perché la presenza di elementi ancora grezzi, e non portati alla smerigliatura completa, riportano in vita quella capacità di scuotere, che le storie ben confezionate, con metodo, maestria e tecnica, vanno a sacrificare.

Questo articolo è stato pubblicato a firma di Valeria Cecilia su agrifoglio.ilfoglio.it.

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